Il recupero e riciclo dei nutrienti è un processo che trasforma rifiuti organici e fanghi di depurazione in fertilizzanti organici attraverso la digestione anaerobica, contribuendo così a contenere gli impatti ambientali del settore agricolo, a garantire la produzione di energia rinnovabile ed il recupero di nutrienti quali azoto e fosforo. Il Gruppo Neorurale è impegnato da anni nell’attività di riciclo dei nutrienti che ha portato alla costruzione di un impianto espressamente progettato a tal fine. È situato nella regione Lombardia ed è in grado di trattare, stoccare e fornire alle aziende agricole prodotti utili per la fertilizzazione.
La sostenibilità rappresenta la sfida sulla quale Neorurale lavora sin dalla sua costituzione, investendo ingenti risorse e sviluppando nuove tecniche e tecnologie atte alla riduzione dell’impatto delle attività umane sull’ambiente, mediante la riduzione della produzione di scarti e rifiuti ed il loro recupero e riutilizzo.
L’unione di un approccio naturale a supporto delle coltivazioni agricole sviluppato nelle cascine del gruppo, di tecniche agricole implementate volte alla minima lavorazione e alla conservazione della biodiversità, di tecnologie di recupero degli elementi nutritivi dalle matrici organiche e delle competenze in continuo sviluppo sui temi della fertilità rendono oggi Neorurale un “Produttore d’Ambiente”.
La fertilità dei suoli è stata garantita per millenni dal naturale riutilizzo sui suoli dei nutrienti naturali, mediante lo spandimento dei reflui zootecnici e degli scarti alimentari in agricoltura.
Tale ciclo virtuoso si è tuttavia recentemente interrotto in conseguenza della migrazione della popolazione dalle zone di produzione agricola alle città, nonché per il forte e continuo processo di industrializzazione della produzione e trasformazione di cibi, anch’esso sempre più lontano e sconnesso dai terreni di produzione agricola.
I fertilizzanti chimici minerali usati oggi forniscono al suolo solo una parte minimale rispetto a quello che il suolo necessita per mantenere la propria fertilità, risultando pertanto inadeguati nel medio-lungo termine. La loro produzione comporta inoltre notevoli emissioni di anidride carbonica durante tutto il ciclo di vita, dall’estrazione alla produzione, dalla raffinazione al trasporto fino alla distribuzione.
Considerando per di più che si prevede un aumento nei prossimi anni del consumo di fertilizzanti a livello globale, che comporterà un aumento dei costi con possibili rischi significativi anche di reperibilità degli stessi, diventa necessario recuperare e riutilizzare i nutrienti già in circolo.
Per queste ragioni Neorurale ha sviluppato un impianto per il recupero dei nutrienti, orientando lo stesso a soddisfare i bisogni degli agricoltori durante le attività di fertilizzazione del suolo nonché provvedendo alla conservazione di tale fertilità nel tempo.
L’impianto, denominato Nutrients Recovery Center (NRC), è localizzato nel nord Italia e tratta, immagazzina e fornisce digestato per gli agricoltori localizzati in un raggio di dieci chilometri dall’impianto stesso. Ciò consente di servire un’area di almeno cinquemila ettari coltivabili, assicurando così che gli agricoltori vicini all’impianto possano beneficiare del fertilizzante naturale prodotto in loco, a tutto vantaggio delle proprie produzioni agricole.
Il Nutrients Recovery Center riceve matrici organiche ricche di nutrienti provenienti da aziende di allevamento, industrie agroalimentari, impianti di trattamento delle acque civili nonché dalla raccolta differenziata della frazione umida in ambito urbano. Tali matrici sono pertanto processate, sterilizzate, immagazzinate e, previa verifica delle stesse, ottimizzate per l’utilizzo mediante iniezione nei terreni agricoli vicini.
Il trattamento svolto dal Nutrients Recovery Center permette di produrre un digestato capace di restituire al terreno ciò che gli è stato sottratto durante le attività agricole, preservando così allo stesso tempo sia la qualità del suolo sia la biodiversità delle aree, permettendo altresì di svolgere un’azione di contrasto e prevenzione contro la desertificazione.
Il Centro ha la capacità di ricevere 120.000 t/anno di rifiuti e reflui contenenti nutrienti e trasformarli in circa 190.000 t di ammendante organico igienizzato e deodorizzato, 4000 t di solfato ammonico e biogas necessario alla produzione di energia necessaria all’intero processo. L’aumento di peso è dovuto all’aggiunta di vari materiali organici naturali che aiutano a migliorare le caratteristiche del digestato.
Fertilizzanti nel digestato |
[t/a] |
Urea (46% N) |
2650 |
Fosfati (34% P) |
1300 |
Sali di Potassio (60% K) |
360 |
Gli scarti organici sono conferiti in vasche posizionate all’interno di un edificio chiuso mantenuto in depressione per evitare il rilascio di odori. L’aria aspirata per mantenere in depressione tale area viene filtrata mediante un biofiltro che neutralizza in maniera completamente naturale gli odori
I substrati sono trasportati verso un’unità di miscelazione dove avviene il preriscaldamento e l’omogeneizzazione;
La matrice organica miscelata e preriscaldata viene quindi iniettata nel processo termofilo che, grazie anche ad una permanenza minima a 55°C per almeno 20 giorni, garantisce la completa igienizzazione ed il raggiungimento di proprietà agronomiche uniche del digestato NRC. L’ammoniaca è estratta durante il processo, permettendo così anche la produzione di solfato ammonico (AS)
Solfato d’ammonio e digestato NRC sono immagazzinati in serbatoi a tenuta, pronti per l’utilizzo in agricoltura, senza la necessità di alcuna fase aerobica successiva.
La digestione anaerobica effettuata presso il NRC si differenzia completamente da ogni altra tecnologia o tecnica di trattamento delle matrici organiche anche per le caratteristiche del digestato prodotto.
Il digestato NRC infatti presenta le seguenti caratteristiche uniche:
L’uniformità di composizione del digestato NRC lo rendono molto adatto a tecniche agricole di precisione e di minima lavorazione.
La fase di distribuzione del digestato prevede l’interramento a 10-15 cm di profondità al fine di ridurre le perdite di ammoniaca in atmosfera e aumentare la capacità fertilizzante.
L’interramento è svolto da apposite macchine pensate per operare secondo i principi dell’agricoltura conservativa.