Electrolux contribuisce attivamente allo sviluppo sostenibile e alla transizione verso un modello di economia circolare attraverso il programma Zero Landfill. Scopo del programma è la riduzione dell’impatto ambientale dell’intero Gruppo Electrolux mediante la diminuzione della quantità di rifiuti smaltiti in discarica e/o avviati a incenerimento senza recupero di energia a favore del recupero e riutilizzo delle materie.
Electrolux vuole contribuire a uno stile di vita migliore reinventando le esperienze nel gusto, nella cura dei tessuti e nel benessere, rendendo la vita più piacevole e sostenibile per milioni di persone. Come azienda leader globale nel settore degli elettrodomestici, si impegnano a mettere il consumatore al centro di tutto ciò che fanno. Con i loro marchi, tra i quali Electrolux, AEG, Anova, Frigidaire, Westinghouse e Zanussi, vendiamo oltre 60 milioni di elettrodomestici e apparecchiature professionali in nei mercati del mondo ogni anno.
Nel contesto dello sviluppo sostenibile si colloca Zero Landfill, il programma lanciato da Electrolux per muovere i primi passi verso un’economia circolare e ridurre l’impatto ambientale del Gruppo mediante il contenimento del quantitativo di rifiuti smaltiti in discarica e inceneriti senza recupero di energia.
Per raggiungere questo obiettivo, diventano di primaria importanza la riduzione della generazione di rifiuti, la corretta differenziazione e gestione degli stessi e l’identificazione di opportunità per riutilizzare e riciclare i materiali. Il progetto ha visto la luce nel 2017, anno in cui sono state avviate le attività in 5 stabilimenti pilota: Adelaide (Australia), Kinston (USA), São Carlos (Brasile), Siewierz (Polonia) e Solaro (Italia). Nel gennaio 2018 il progetto è stato esteso a tutti i siti produttivi Electrolux nel mondo.
Dopo la definizione di una metodologia a 9 step necessari alla realizzazione del progetto (vedi Figura 1), si è proceduto alla stesura e distribuzione delle linee guida global Electrolux in cui sono riportate tutte le definizioni e le regole standard da applicare negli stabilimenti. L’approccio di Electrolux consiste nel monitorare e misurare i flussi di rifiuti generati entro i confini del sito produttivo, ottimizzarne la gestione e ridurne l’entità al fine di limitare la percentuale di rifiuti smaltiti in discarica o inceneriti senza recupero di energia al di sotto di un valore fissato. Viene posto un limite superiore anche alla percentuale di rifiuti termovalorizzati per incentivare le pratiche di prevenzione, riutilizzo e riciclo.
Lo stabilimento di Solaro, provincia di Milano, è uno dei siti in cui il progetto è stato avviato in fase pilota nel mese di febbraio 2017. Da subito le modalità di tracciamento e di misurazione dei rifiuti sono state adattate alle linee guida definite internamente da Electrolux. Sono quindi state individuate le principali aree di intervento e sono state studiate iniziative per muovere i primi passi verso il raggiungimento degli obiettivi posti dal programma.
Le prime azioni intraprese sono state volte al miglioramento della differenziazione dei rifiuti per ridurre la contaminazione e la quantità di indifferenziato prodotta. È stata studiata la disposizione ottimale dei punti di raccolta delle varie tipologie di rifiuti in fabbrica e, nel mese di maggio 2017, sono stati acquistati e opportunamente collocati nuovi carrelli per il conferimento dei seguenti rifiuti generati dai processi produttivi:
Inoltre, all’interno della fabbrica, negli uffici e nelle aree break sono stati introdotti appositi contenitori per la raccolta differenziata (vedi Figura 2) che consentono di separare:
Per permettere poi un corretto stoccaggio dei rifiuti prima della raccolta da parte dei fornitori esterni del servizio, è stata effettuata una riorganizzazione della piattaforma ecologica dello stabilimento. Sono stati introdotti nuovi cassoni in un numero tale da consentire il contenimento e la differenziazione delle diverse tipologie di rifiuti separati a monte. A ciascun cassone e a ciascuna area di contenimento è stato assegnato un codice CER, riportato con una targa, al fine di rendere univocamente identificabile l’area di stoccaggio dei vari flussi di rifiuti (vedi Figura 3).
Questi interventi hanno portato a una sensibile diminuzione dei rifiuti non differenziati e degli imballaggi misti a favore delle categorie riciclabili con conseguenti vantaggi anche dal punto di vista economico, come dimostrano i seguenti esempi.
La migliore differenziazione di carta e cartone ha fatto sì che, a partire dal mese di maggio 2017, i costi associati alla loro gestione si siano ridotti di circa € 1000 al mese.
L’introduzione di appositi cestini nelle aree break, in mensa e negli uffici ha consentito di evitare il conferimento nell’indifferenziato delle 1,13 tonnellate di plastica PET e alluminio prodotte tra maggio 2017 e maggio 2018. In questo modo è stato possibile il totale riciclo di questi materiali e la riduzione delle spese per la gestione dei rifiuti indifferenziati.
Sono state avviate anche delle attività per ridurre la produzione di rifiuti. Al fine di limitare la quantità di plastica generata, nel mese di giugno 2018 sono stati installati erogatori di acqua purificata in tutte le aree break e sono state distribuite delle borracce a tutti i dipendenti. Nel primo mese di erogazione di questo servizio, si è osservata una diminuzione nell’utilizzo di bottiglie di plastica di circa 5000 unità (in peso circa 90 kg) rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Questo equivale a un risparmio di circa 200 kg di petrolio che sarebbero serviti per la produzione delle stesse.
Un’altra area di intervento è quella relativa al contenimento del numero dei viaggi per il trasporto dei rifiuti. Oltre a ricorrere a fornitori del servizio di raccolta locali, si sta facendo sempre maggior uso di compattatori per la riduzione del volume dei rifiuti generati. Questo porta sia a una diminuzione delle spese di trasporto che a un minor impatto ambientale dei mezzi.
Inoltre, il tracciamento dei flussi di rifiuti e la migliore differenziazione nei punti di origine degli stessi consente di individuare le aree nelle quali la generazione è maggiore e quindi di intervenire in maniera puntuale.
L’azienda sta dedicando poi particolare attenzione al coinvolgimento e alla sensibilizzazione di tutto il personale. Diverse sono state le occasioni e le formule per incoraggiare il corretto conferimento dei rifiuti: opuscoli in busta paga, cartellonistica per la promozione del progetto, incontri formativi. Tra le attività organizzate in occasione del Global Safety Day di Electrolux, vi è stata un’esposizione di oggetti e materiali in tutto lo stabilimento (vedi Figura 4) per mostrare la possibile seconda vita dei rifiuti generati dall’attività produttiva della fabbrica. Ad esempio, con il riutilizzo del rifiuto acciaio prodotto nel 2017 dallo stabilimento di Solaro si potrebbero produrre 981 autovetture FIAT 500L con un risparmio energetico fino al 60% e un risparmio di materia prima del 100%.
Infine, per migliorare e verificare l’effettiva destinazione finale dei rifiuti generati si rende necessario anche il coinvolgimento costante dei fornitori del servizio di raccolta e di gestione dei rifiuti. A tal proposito, sono stati organizzati degli incontri con tutti i fornitori per presentare loro il progetto e renderli parte attiva. Da gennaio 2018 viene loro richiesto di fornire periodicamente una dichiarazione che attesti il quantitativo e l’effettiva destinazione dei rifiuti raccolti presso lo stabilimento.