Rifò è una linea di abbigliamento e accessori completamente rigenerata. Dopo aver raccolto gli scarti tessili, averli trinciati e trasformati in un nuovo filato, questi vengono riconfezionati in un nuovo accessorio o capo di abbigliamento. Questo processo permette di riciclare scarti tessili, di risparmiare risorse limitate come l'acqua e di non utilizzare coloranti.
A Prato si rigenerano fibre tessili, in particolare la lana, da più di cent’anni. Rifò ha ripreso questa tradizione in un’ottica digital, comunicandola sui social media in una chiave di sostenibilità economica e vendendo i propri prodotti principalmente su un e-commerce. L’innovazione principale di Rifò sta nel raccogliere direttamente dalle persone capi usati in cashmere, pagando per quello che loro considerano rifiuto, e trasformarli in nuovi capi rigenerati con la massima tracciabilità per un concetto “dalla gente alla gente”.
Rifò è un progetto imprenditoriale dallo sfondo sociale ideato per cogliere l’enorme esperienza e conoscenza della città di Prato nel settore tessile al fine di promuovere un consumo più responsabile e sostenibile, specialmente nel settore dell’abbigliamento.
Rifò non è solo un prodotto ma anche un progetto sociale: con l'iniziativa 2love Prato, 2€ di ogni acquisto vanno a una di tre associazioni che lavorano a Prato, così da collegare socialmente la produzione al suo territorio.
Rifò ha lanciato i suoi prodotti per la prima volta su una piattaforma crowdfunding nel novembre 2017, in circa 30 giorni sono stati raccolti 11.890€. Al progetto collaborano circa 7 PMI-Aziende familiari.
Il cashmere rigenerato di Rifò è un prodotto sostenibile, responsabile e sociale. Tramite la trinciatura di vecchi indumenti in cashmere, trasformati in un nuovo filato si realizza una maglia rigenerata 97% cashmere e 3% lana. Questa maglia viene calata per intero e cucita senza alcun genere di taglio. Questo tipo di confezione, chiamato a calata, mantiene le caratteristiche della lavorazione artigianale e garantisce capi di pregio con uno scarto davvero minimo.
Il cotone rigenerato di Rifò nasce da un sistema innovativo: l’unione di cotone rigenerato e bottigliette di plastica raccolte dal mare.
Ogni t-shirt è fatta con un 1kg di scarti di cotone e 4-5 bottigliette di plastica.
Il cotone vergine è una delle fibre più inquinanti dell’industria tessile. Per la produzione di una t-shirt sono utilizzati 2700 litri d’acqua e tantissimi pesticidi. Per non parlare dell’impatto ambientale dei rifiuti in plastica lasciati a sé stessi. Invece, produrre una t-shirt Rifò richiede solo 30 litri di acqua.
Grazie a questi processi vengono realizzati capi di abbigliamento e accessori acquistabili online sul sito di Rifò.
Ogni cappellino Rifò è fatto con 500gr di scarti di lana cashmere, quindi non solo si risparmiano risorse nuove ma si riutilizzano scarti tessili, vecchi indumenti che spesso vengono interpretati come rifiuti e non risorse.
Dopo 2-3 anni dall’acquisto di un prodotto, il cliente può restituirlo ottenendo un buono sconto sul suo prossimo acquisto.
I prodotti dell’azienda sono tutti realizzati nel distretto tessile di Prato nel raggio di 30 km, limitando così il consumo di carburante e creando opportunità di lavoro per il territorio.
L’azienda adotta inoltre la filosofia del just in time, una filosofia industriale sostenibile e artigianale (nata in opposizione alla logica push che sovrapproduce prodotti finiti destinati al magazzino) che permette di confezionare prodotti e accessori solo su ordinazione, garantendo il massimo della qualità e notevole risparmio sia di emissioni che di materia prima.
I risultati ambientali raggiungibili da un processo di rigenerazione della lana rispetto a un processo vergine si possono sintetizzare come segue:
risparmio al 100% di coloranti: il filo non viene ritinto (per intendersi: da 10 maglioni blu rigenerano il filato blu).