Nell’attuale contesto di transizione energetica, Eni ha adottato un approccio di Circolarità basato sulla massimizzazione del valore residuo degli asset maturi attraverso la rigenerazione degli impianti e il riutilizzo dei suoi componenti. Ne è un esempio l’intervento di decommissioning realizzato presso la Centrale di trattamento Gas di Capparuccia, programmato attraverso una progettazione attenta alle differenti opportunità di circolarità rendendo possibile sia un significativo riciclo di materiale che il riutilizzo delle apparecchiature, minimizzando le quantità di rifiuti e massimizzando i benefici ambientali associati alle emissioni di CO2 evitate.
In Eni i principi di circolarità sono fondamentali per rendere sempre più sostenibili i prodotti e i servizi energetici, a tutela dell’ambiente. Attraverso l’attuazione di un modello circolare vengono ridotti e valorizzati gli scarti mediante azioni di recupero o riciclo, estendendo la vita utile dei prodotti e degli asset mediante azioni di riuso o riconversione.
Questo approccio è uno dei fattori determinanti nella scelta delle migliori soluzioni di dismissione delle installazioni Oil & Gas. Molti impianti, infatti, al termine della loro vita operativa rappresentano un’importante risorsa in termini di materiali ferrosi e di componenti riutilizzabili in altri contesti, come nuovi progetti di sviluppo o per ragioni operative e di manutenzione.
Nell’ambito dei progetti di dismissione delle strutture Oil & Gas la quasi totalità dei materiali ferrosi generati dalle attività di demolizione è oggetto di recupero. Il comparto infatti ha adottato pratiche sempre più virtuose, soprattutto in UK, dove il settore è maggiormente maturo.
In linea con questa tendenza, nel corso del decommissioning della Centrale di Capparuccia tutto il materiale ferroso prodotto è stato valorizzato attraverso varie modalità di recupero. Infatti, circa l’87% del materiale è stato riciclato, mentre il restante 13%, rappresentato dalle apparecchiature ancora efficienti, è stato riutilizzato in altri siti operativi.
Il riciclo e il riuso sono procedure fondamentali ai fini della gestione più sostenibile dei materiali e delle apparecchiature, con un evidente beneficio sia in termini economici che ambientali.
L’ex centrale gas di Capparuccia è ubicata nel Comune di Ponzano di Fermo (FM). L’impianto è stato costruito nel 2010 e trattava il gas proveniente dai due pozzi localizzati in prossimità della centrale. La centrale è stata oggetto di dismissione nel 2023 con le chiusure minerarie dei pozzi, la demolizione delle apparecchiature e delle opere civili.
Il progetto di decommissioning è stato eseguito ponendo particolare attenzione alla fase di progettazione e preparazione delle attività di rimozione. Infatti, prima di procedere con le operazioni di smantellamento, è stata effettuata una accurata mappatura del sito finalizzata all’identificazione delle apparecchiature potenzialmente riutilizzabili e riciclabili e alla massimizzazione delle opportunità di riciclo di materiale ferroso e non (acciaio al carbonio, inox, alluminio). Tale mappatura è stata eseguita suddividendo l’area di impianto in settori di intervento (o “isole”) in base alla dimensione e alla tipologia dei materiali presenti.
La metodologia di demolizione a isole ha permesso di massimizzare il recupero del materiale grazie al sistema di stoccaggio realizzato presso l’area pozzo. Infatti, il materiale prodotto dalla demolizione delle diverse isole veniva inizialmente stoccato in aree di lavorazione debitamente allestite nelle quali si è proceduto prima con la riduzione volumetrica e, successivamente, con la separazione delle diverse tipologie di rifiuti oggetto di recupero in baie dedicate. E’ stata inoltre fondamentale la cooperazione continua tra il team del progetto di decommissioning e quello di produzione.
Vista la rilevanza dell’intervento, le operazioni di demolizione sono state soggette ad autorizzazione da parte dalla soprintendenza archeologica, e delle procedure VIAC e SCIA.
Figura.1: Vista Ex Centrale Capparuccia e area pozzo
Figura.2: Suddivisione centrale in isole di demolizione
In figura 3 è mostrato il nuovo assetto dell’area dell’impianto al termine delle attività di demolizione. In questa fase, contestualmente con lo studio di ripristino territoriale, ulteriori analisi sono in corso di esecuzione al fine di valutare la possibilità di mantenere le opere civili in essere e le linee di produzione a supporto di ulteriori riutilizzi e riconversioni.
Figura.3: Vista Centrale post decommissioning
L’attenta programmazione delle attività e l’esecuzione di analisi dedicate hanno permesso di generare benefici diversificati quali il riutilizzo delle apparecchiature aventi operatività residua, la valorizzazione del materiale ferroso prodotto, con conseguente risparmio economico, e benefici per l’ambiente legati alla re-immissione nel processo produttivo del materiale di scarto recuperato con conseguente beneficio in termini di emissioni di CO2 evitate ed energia risparmiata.
*materiale ferroso e non, di risulta da interventi di demolizione